La figura dell'attore, storicamente incarnata in un corpo biologico, sta subendo una profonda trasformazione ontologica. L'avvento dei "synthespians" (attori sintetici) e delle performance catturate digitalmente (motion capture, performance capture) ci costringe a riconsiderare la natura stessa della recitazione e della presenza scenica.
Il Corpo Disincarnato
Nella performance capture, il corpo dell'attore diventa un mero generatore di dati. I movimenti, le espressioni facciali e la voce vengono estratti dal supporto biologico e rimappati su un avatar digitale. Questo processo di "disincarnazione" non elimina l'attore, ma ne disloca la presenza: l'anima della performance risiede nei dati, mentre il corpo visibile è un involucro virtuale.
Ciò solleva interrogativi affascinanti: chi è l'autore della performance? L'attore che ha fornito i dati o l'animatore che li ha rifiniti? O forse l'algoritmo che ha interpolato i movimenti?
L'Intelligenza Artificiale e la Recitazione Generativa
Un ulteriore passo avanti è rappresentato dagli attori interamente generati dall'Intelligenza Artificiale. Algoritmi come le GAN (Generative Adversarial Networks) sono oggi in grado di creare volti umani indistinguibili dalla realtà e di animarli con un realismo inquietante (uncanny valley).
Il "synthespian" non recita, simula. Ma se la simulazione è perfetta, qual è la differenza fenomenologica per lo spettatore?
Stiamo entrando in un'era in cui sarà possibile "resuscitare" digitalmente attori del passato o creare nuove star che non sono mai esistite. Questo apre scenari etici complessi riguardanti i diritti d'immagine post-mortem e la proprietà intellettuale della somiglianza umana.
Verso una Nuova Drammaturgia
L'attore virtuale non è necessariamente un sostituto dell'attore umano, ma uno strumento che espande le possibilità drammaturgiche. Permette di rappresentare personaggi impossibili, di trascendere i limiti fisici dell'età e della morfologia, e di esplorare nuove forme di narrazione interattiva e immersiva nel metaverso.
Riferimenti bibliografici:
Bode, L. (2017). Making Believe: Screen Performance and Special Effects in Contemporary
Cinema. Rutgers University Press.
Prince, S. (2012). Digital Visual Effects in Cinema: The Seduction of Reality. Rutgers
University Press.